giovedì 9 ottobre 2008

sempre peggio..

Tratto da Repubblica.it


L'istituto di Francoforte avverte nel bollettino mensile che le conseguenzedella crisi sull'economia reale sono maggiori rispetto a quelle stimate
Bce: "Incertezza straordinariapossibile ripresa nel 2009"
"Essenziale che i governi rispettino il patto di stabilità.L'Italia non rispetta gli obiettivi di bilancio"

La sede della Bce a Francoforte
ROMA - Un'incertezza dei mercati straordinaria, una possibile ripresa forse nel 2009 e una situazione che rende, quindi, essenziale il rispetto del patto di stabilità. E' il monito lanciato oggi dalla Bce all'indomani dell'azione coordinata condotta con le altre banche centrali per fronteggiare la crisi finanziaria. Difficile valutazione delle prospettive a breve-medio termine. Con il recente aumento delle turbolenze nei mercati finanziari l'incertezza ha raggiunto un livello "straordinariamente elevato", che "rende difficile una valutazione delle prospettive economiche di breve-medio termine", scrive la Bce nel bollettino mensile, evidenziando che il calo dei prezzi del petrolio e la crescita delle economie emergenti "potrebbero sostenere una graduale ripresa nel corso del 2009". Un mese fa la Bce, pur rilevando rischi al ribasso per la crescita, diceva di attendersi che alla fase attuale di debolezza "faccia seguito una graduale ripresa". Essenziale rispetto patto stabilità. "Data la persistenza incertezza economica è essenziale che i governi rispettino i dettami del Patto di stabilità e crescita e assicurino la sostenibilità delle finanze pubbliche", avverte ancora la Banca Centrale Europea. Conseguenze della crisi più gravi del previsto sull'economia reale. Il Consiglio direttivo ritiene che le prospettive economiche siano soggette a maggiori rischi al ribasso, connessi principalmente a uno scenario di perduranti tensioni nei mercati finanziari con ricadute sull'economia reale più negative di quanto previsto al momento". "E' probabile - si legge ancora nel bollettino - che le recenti pressioni sul sistema bancario statunitense e le turbolenze finanziarie ad esse connesse si ripercuotano sull'economia mondiale".
"Negli ultimi dati trova chiaro riscontro l'indebolimento dell'attività economica dell'area dell'euro". L'Italia non rispetta gli obiettivi di bilancio. In Italia, così come in Portogallo, "il disavanzo strutturale ha registrato una lieve diminuzione nel periodo recente, ma non in misura sufficiente a fornire un margine di sicurezza adeguato rispetto al limite del 3 per cento del Pil". "Quattro paesi dell'area euro - Grecia, Francia, Italia e Portogallo - si distinguono per non essere generalmente riusciti a rispettare le disposizioni del meccanismo preventivo nell'ultimo decennio", evidenzia ancora il bollettino della Bce, riferendosi al meccanismo del Patto di stabilità che imponeva agli Stati membri di perseguire l'obiettivo di medio termine di un saldo di bilancio prossimo al pareggio, o in avanzo. In un capitolo in cui passa in rassegna i dieci anni del Patto, la Bce nota anche che "i livelli molto elevati del debito in rapporto al Pil della Grecia e dell'Italia si sono ridotti solo in misura modesta e deludente nel periodo 1998-2007". Inflazione superiore al livello coerente. Con l'indebolimento della domanda nell'Eurozona, "i rischi per la stabilità dei prezzi sono in qualche misura diminuiti ma non sono venuti meno", avverte la Bce, sottolineando che il livello dell'inflazione "è tuttora preoccupante" e che il tasso sui dodici mesi "dovrebbe mantenersi ben al di sopra del livello coerente con la stabilità dei prezzi per un certo periodo". Una graduale moderazione è prevista "nel corso del 2009". Il Consiglio ribadisce di essere determinato ad assicurare la stabilità dei prezzi nel medio periodo e di voler continuare a seguire con molta attenzione tutti gli sviluppi nel prossimo periodo. (9 ottobre 2008)

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